Le lastre LAMS presentano un punto minimo stampabile che spazia dal 4% al 10% circa, in base alla lineatura di retino e alla configurazione fisica.
La tipica condizione di un dispositivo per la stampa flessografica che utilizza lastre LAMS a 133 lpi ha un punto minimo stampabile del 7%. Applicando una curva di rilievo che mappa dall'1% al 7%, si produce il seguente comportamento.
- Il cambiamento di colore dal substrato a un punto di magenta dell'1% è 6,1 DeltaE: un cambiamento di colore molto percettibile. La tinta 1% ha una risposta tonale, o EDA, del 15%.
- Il cambiamento di colore dal substrato a un punto magenta di 2% è 8,2 DeltaE, meno di due volte quella mostrata dal punto 1%, e produce un EDA del17%.
Il cambiamento di colore dal substrato all'1% è più grande di quello dall'1% al 2%. La risposta è simile a quella delle lastre Flexcel NX, tuttavia la discontinuità flessografica è maggiore rispetto a quella delle lastre LAMS (vale a dire, il cambiamento di colore dal substrato alla tinta 1%).
La discontinuità flessografica non è provocata interamente dalla risposta inerente della stampa flessografica. Nel caso delle lastre LAMS, in particolare, i punti di mezzi toni più piccoli del punto minimo stampabile possono formarsi sulla lastra e trasferire l’inchiostro al substrato; ma la loro formazione e il loro comportamento sono inaffidabili e instabili, perciò vengono eliminati utilizzando le curve di rilievo o ritaglio. È la combinazione delle curve di rilievo o ritaglio, insieme alla risposta inerente del dispositivo, a determinare il valore della tinta di input in corrispondenza del quale si verifica la discontinuità e l’ampiezza del cambiamento di colore.
Per le lastre LAMS, si consiglia di caratterizzare la macchina da stampa con una curva di trasferimento lineare. Utilizzare il valore Ingresso tinta punto minimo predefinito e aumentare il valore Uscita tinta punto minimo fino al punto minimo stampabile.